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Kuç, 6 dicembre 2010 - La Guardia di Finanza rende Onore ai Caduti
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Il 6 dicembre 2010  personale della Guardia di Finanza del Nucleo Frontiera Marittima della sede di Valona, affrontando un viaggio impegnativo, si è recato a Kuç per rendere Onore ai nostri Caduti. Erano presenti il Maggiore Fabrizio CAVALLO, Comandante del Nucleo Frontiera Marittima - sede di Valona, il Luogotenente Alessandro GIULIANI, Vice Comandante del Nucleo Frontiera Marittima - sede di Valona, il Maresciallo Aiutante Luigi CONTE, imbarcato su Vedetta Veloce di Gallipoli, il Maresciallo Ordinario Damiano CORNELIO, Comandante della Vedetta Veloce "V5009" di Venezia, l'Appuntato Scelto Paolo CASTIGLIEGO, imbarcato su Vedetta Veloce "V5009" di Venezia, il Finanziere Scelto Ernesto MIROLLA, imbarcato su Vedetta Veloce "V5009" di Venezia.
Con loro vi era anche il signor Alessandro Bernardini, cittadino italiano, all'epoca per lavoro in Albania.
A questi militari e cittadini italiani, che svolgono con dedizione il proprio lavoro operando in contesti internazionali difficili e che ci rendono orgogliosi di essere Italiani, va il più sentito ringraziamento dei familiari degli eroi di Kuç e di tutti quelli che, nel lontano 1943, videro cadere i propri cari in terra di Albania.





























Nella fotografia sopra pubblicata e ripresa in occasione della visita, si vedono:
  • Maggiore Fabrizio CAVALLO, in ginocchio a sinistra;
  • Luogotenente Alessandro GIULIANI, in piedi a sinistra;
  • Maresciallo Aiutante Luigi CONTE, in ginocchio a destra;
  • Maresciallo Ordinario Damiano CORNELIO, in piedi al centro;
  • Appuntato Scelto Paolo CASTIGLIEGO, in ginocchio al centro;
  • Finanziere Scelto Ernesto MIROLLA, in piedi a destra.

Scorrendo la pagina troverete altre bellissime fotografie del viaggio concesse gentilmente dal personale della Guardia di Finanza intervenuto

Prima però ritengo di dovere un ringraziamento particolare al Luogotenente Giuliani che, nonostante i suoi impegni di servizio, ha comunque voluto sottrarre tempo al meritato riposo per tenere viva la memoria di quel "testamento di libertà" compiuto a Kuç, come in tanti altri scenari, dai nostri valorosi soldati.
Di seguito riporto il testo della sua email. E' importate leggerlo per comprendere quale è lo spirito di dedizione che anima, ancora oggi, gli uomini che operano a servizio della Patria.

5 aprile 2014
Egregio Signor Rago,
sono il Luogotenente Alessandro Giuliani della Guardia di Finanza.
Per circa tre anni sono stato in missione in Albania in due distinti impieghi. La prima volta tra il 1999 ed il 2000 a Durazzo e la seconda a Valona dal 2010 al 2012.
La Guardia di Finanza opera ininterrottamente in Albania dal 1997 con l'impiego di uomini inizialmente dislocati in diversi missioni per conto dell'Onu, della Nato e della Unione Europea ed è presente ancora oggi con le proprie vedette al fine di prevenire i numerosi traffici illeciti.
Le missioni estere sono anche una occasione per meglio comprendere quanto sia difficile mantenere la democrazia e la pace tra gli Stati e le popolazioni .
Nel lungo periodo del mio servizio all'estero, incluso l'Afghanistan, ho visto morire tanti uomini e donne di tanti diversi stati. Ho avuto l'onore di conoscere persone che come me si sono trovate in difficili contesti operativi con la consapevolezza  di poter morire ma felici di farlo per salvare quei valori profondi di pace e libertà che rendono libere le persone.
Vorrei scrivere come  un fiume in piena per poter far capire quante persone, giovani uomini, sono caduti per offrire il bene primario della libertà. Un dono che tanti con la vita hanno regalato ad altre persone perfette sconosciute. Un testamento di libertà lo definirei.
Allora come non poter rendere omaggio ad uomini che hanno visto la fine della loro vita in terra straniera e che, ancora oggi ci permettono di vivere nella pace della nostra democrazia, spesso schiacciata e violentata con le parole da chi non ne comprende il significato e purtroppo non si impegna neanche un pò per provare a farlo.
Ho conosciuto un signore italiano a Valona ed  ogni volta  che lo sentivo parlare dell'Italia e della Bandiera nei suoi occhi brillava la gioia e l'amore. Mi è capitato di vederlo sulla sua barca girarsi per osservare la poppa..non vedeva il mare, non gli interessa il vento, lui guardava sventolare la Bandiera e sorrideva quasi vergognandosi per paura di non essere capito. Non bisogna capirsi quando non ce nulla da capire..
Proprio quest'uomo, questo lupo di mare il cui nome  è Alessandro Bernardini, un giorno mi disse : nella zona sud dell'Albania uccisero numerosi italiani dopo l'Armistizio... perchè non ci andiamo??... Io non ci pensai nemmeno un secondo ed organizzammo il viaggio. Venni prima in Italia per contattare un anziano ma vispo signore di Roma di oltre 90 anni che in Albania c'era stato in quel periodo. Con lui e la figlia preparammo delle coccarde tricolori e giallo verdi, come i colori della Guardia di Finanza.  Tornai in Albania e dopo qualche giorni in sette persone percorremmo tutto il difficile e tortuoso percorso della montagna e dopo cinque ore di fuoristrada arrivammo felici ed emozionati e rendere omaggio a quegli uomini che li trovarono la morte senza sapere che stavano contribuendo a donarci la libertà.
Questo è il ricordo che ho il piacere di condividere con Lei e la ringrazio per la dedizione con cui prova a tenore alto il ricordo di queste triste storia . Triste per la morte di giovani uomini, esemplare per noi tutti.
Vorrei altresì comunicarle che l'attuale Comandante delle Missione della Guardia di Finanza in Albania è appassionato di storia e avrà piacere di incontrarla in uno dei suoi prossimi viaggi in Albania. Anche il personale del Consolato Generale di Valona ha espresso tale invito.
Mi permetta Signor Rago, di dirle che questa lettera la invio anche al mio amico Alessandro Bernardini che ringrazio per esserci stato ed al Maggiore Fabrizio Cavallo, un Comandante di uomini, un amico .
Grazie ancora  Signor Rago
Luogotenente Alessandro Giuliani